Il mio bambino ha 4 anni e ancora non vuole togliere il ciuccio. Potrà avere problemi?
Il mantenere il ciuccio oltre i diciotto mesi di età puo portare a grosse problematiche già nella prima adolescenza. Infatti è dimostrata da numerose pubblicazioni la correlazione tra ciuccio e malocclusione dentale, con i denti anteriori che non si toccano. Inoltre possono facilmente insorgere problemi di deglutizione e difetti di pronuncia. Il ciuccio è utile solamente nei primi mesi di vita, dove è dimostrato diminuire l’incidenza della “morte in culla”.
Quando dormo digrigno o serro molto i denti; spesso la mattina mi sveglio con un indolenzimento muscolare alla mascella; aprendo e chiudendo la bocca sento dei rumori all’interno dell’articolazione; a volte ho dolore all’orecchio ma la visita dall’otorinolaringoiatra non ha trovato nulla di patologico. Una visita gnatologica potrebbe essermi utile?
La valutazione gnatologica, completata da una valutazione odontoiatrica e maxillo-facciale, è il primo passo verso la diagnosi e la terapia dei disturbi dell’articolazione temporomandibolare. Grazie a una corretta diagnosi e all’opportuna scelta della terapia più adatta, si riesce a prevenire questa patologia molto diffusa.
I miei denti non sono ben allineati. Devo per forza mettere l’apparecchio fisso?
Dipende dall’età e dal tipo di allineamento dentale da ottenere. In molti casi, dopo un accurata valutazione da parte dell’ortodonzista, si può ricorrere a mascherine trasparenti rimovibili dal paziente per la pulizia quotidiana (Invisalign)in sostituzione dell’apparecchio tradizionale con filo e piastrine (bracketts)in metallo o ceramica.
Si possono mettere impianti e avere denti nello stesso giorno?
Si, nei casi favorevoli e con particolari accorgimenti. L’implantologia a “carico immediato” è una tecnica implantologica eseguibile solo se sussistono particolari parametri, alcuni dei quali valutabili esclusivamente intraoperatoriamente. Non è possibile garantire a priori la fattibilità del trattamento a carico immediato.
Condizioni indispensabili per effettuare il carico immediato:
- Avere una stabilità primaria degli impianti dentali sufficiente. La vite implantare ha una stabilità primaria nel momento in cui viene avvitata nell’osso: questa varia a seconda della quantità (valutabile con radiografie)e del tipo di osso (la cui densità è valutabile esclusivamente intraoperatoriamente). L’osso circostante l’impianto appena inserito va incontro ad un rimodellamento; questo conferisce una stabilità secondaria alla vite implantare: per questo processo è indispensabile l’immobilità dell’impianto. Ne consegue che un impianto con stabilità primaria bassa, se sottposto a carico, si muove: un impianto che si muove non si integrerà con l’osso e non otterrà stabilità secondaria, andando incontro alla perdita dello stesso.
- L'osso naturale deve essere sufficiente: non deve essere effettuata rigenerazione dell'osso contestualmente all'intervento di inserimento degli impianti;
- Un buon supporto paradontale (gengivale);
- L'assenza di Bruxismo (digrignamento dentale) o grave malocclusione;
- La presenza di un buon bilanciamento occlusale (corretto piano occlusale masticatorio);
- Nel caso di un intervento con posizionamento di piu impianti tutte le viti implantari devo soddisfare le condizioni di cui sopra.
Si possono mettere impianti dentali se non c’è osso sufficente?
Si, dopo un accurata valutazione clinico-radiografica. Si pianifica così un incremento del volume di osso stesso. Questa procedura ambulatoriale è eseguibile, in casi selezionati, in contemporanea al posizionamento della vite implantare, risparmiando al paziente il disagio di un intervento chirurgico aggiuntivo.
Da alcuni anni soffro di piorrea, le mie gengive sanguinano e si sono abbassate, dando l’impressione che i denti siano più lunghi. È possibile guarire o sono destinata a perdere tutti i denti?
La parodontopatia, infiammazione cronica delle strutture di sostegno del dente, si può certamente curare, meglio ancora, prevenire. Quest’infiammazione, causata da molti fattori tra cui la persistenza di placca batterica a livello del colletto dentale, provoca una retrazione della gengiva e dell’osso sottostante che porta nel medio-lungo periodo alla caduta del dente. La prima cosa da fare è rimuovere questi depositi batterici (detartrasi) da un igienista dentale.
Dopo quanti mesi è importante fare la detartrasi dalla prima?
La prima cosa da fare è rimuovere depositi batterici (detartrasi) da un igienista dentale almeno ogni 6 mesi, ma in vari casi è l'igienista a consigliarne il tempo.